Ho trovato 415 risultati per valmalenco

Chiesa di San Giacomo Maggiore

Costruita in contrada de Giacomi, l’attuale maggengo San Giacomo, la chiesa presenta la sua mole armoniosa in pietrame vivo sopra un terrazzamento in posizione elevata. La costruzione ebbe inizio nel 1648: la prima pietra, benedetta dall’allora parroco di Albosaggia Giovan Pietro Sertoli, fu posta il 25 luglio, giorno in cui si festeggia il Santo. Successivamente subì diversi restauri nel periodo 1716-1718, data quest’ultima che appare anche sul portale in pietra, nel 1872 e infine nel 1962. Fonte: Parrocchia di Albosaggia

Chiesa di San Salvatore

Situata nella parte bassa del maggengo omonimo, nella valle del Livrio, la chiesa di S. Salvatore è oggi utilizzata per poche funzioni durante il periodo estivo. Molto interessante è però la sua storia: ritenuta la più antica di tutta la Valtellina, la tradizione vuole sia stata eretta dai primi cristiani e risalirebbe al principio del sesto secolo. Lo storico Quadrio nelle sue Dissertazioni (1755) parla della valle de’ Liri e riferisce che lassù “un tempo quando Albosaggia non era ancora un borgo abitato, fiorivano numerose famiglie anche di altri luoghi della Valtellina, parte dei quali ora al Bergamasco appartengono: dove si estendeva il dominio dei Capitanei era la chiesa di S. Salvatore”. La valle del Livrio in tempi remoti fungeva infatti da collegamento tra la valle dell’Adda e la Valbrembana e questo giustifica la presenza di insediamenti in queste zone. Quando il Quadrio scriveva la chiesa appariva già restaurata e in parte rifatta, ma della sua fondazione non esisteva documento; tuttavia lo stesso storico riferisce della presenza di una lapide scritta in carattere gotico con scolpito l’anno 537 (lapide ora scomparsa ma altri fonti storiche confermano che essa era ancora presente nel 1873). Interessante è anche scoprire che documenti dell’inizio del Seicento ci dicono che la chiesa di S. Salvatore era comparrocchiale. Il Quadrio a tal proposito della chiesa dice “ch’era già parrocchia comune allora di varie terre, e del Bergamasco, e della Valtellina”: secondo lo storico S. Caterina, costruita solo nel 1354, divenne una seconda parrocchia. A prova dell’importanza ricoperta in quel periodo da S. Salvatore, negli atti parrocchiali dal ‘400 fino al ‘600 tutti gli eletti alla cura di Albosaggia vengono ricordati come curati di S. Caterina e S. Salvatore. Dal punto di vista stilistico la chiesa si può considerare barocca; subì rimaneggiamenti, restauri e aggiunte in varie epoche con interventi stilistici diversi, cosicché della struttura medioevale non rimane più nulla. Soltanto il campanile, almeno in alcuni tratti, potrebbe appartenere alla struttura originaria dell’antica chiesa. Fonte: Parrocchia di Albosaggia

Chiesa di San Matteo

La chiesetta di San Matteo, il cui nucleo originario risale al XIV secolo,  si trova nell'abitato di Valmadre a quota 1775 m su uno spiazzo terrazzato. La copertura, a due falde, è in lastre di pietra locale e la facciata è stata intonacata recentemente. In alcuni punti la muratura si presenta ancora a raso pietra. poco distante dall'ingresso, verso nord, sorge il campanile a pianta quadrata, e verso sud un ossario. Sopra il portale, architravato, c'è una nicchia decorata con un affresco ottocentesco raffigurante San Matteo. L'interno è a croce latina con due cappelle laterali, il soffitto è nella navata a botte, nelle cappelle e nel presbiterio a crociera. Sulla parete della cappella di destra è stato riportato alla luce un affresco cinquecentesco raffigurante San Michele, mentre in una nicchia all'ingresso della chiesa sono situate due vasche battesimali, rispettivamente cinquecentesca e secentesca. La copertura lignea di quest'ultima si trova ora nella chiesa di San Lorenzo a Fusine. Nel presbiterio spicca un'ancona lignea del seicento e un inginocchiatoio, mentre nella sagrestia è collocato un armadio intagliato del 1772. Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Alle radici della fede

L'area tra Sondrio e Berbenno di Valtellina conserva le tracce di un passato che affonda le radici nella notte dei tempi, oltre che alcune delle chiese più antiche del territorio. 

Le chiese del fondovalle

Da Albosaggia a Colorina lungo la valle scavata dall'Adda, il fiume che attraversa la valle e che da secoli scandisce la vita dei valligiani.

Le chiese dei maggenghi

I maggenghi e i territori di alta quota custodiscono degli splendidi luoghi di culto che rispecchiano appieno il carattere genuino delle piccole comunità di montagna. 

Chiesa di San Francesco

Situata in località Luviera, non ha data ben precisa di costruzione, anche se probabilmente risale al XVII secolo. Sul portale in pietra c'è la scritta “TEM PLUM DIVO FRANCESCO DICATUM – 1674”. All'interno della Chiesa ci sono 3 altari: quello di sinistra, dedicato alla Madonna del Buon Consiglio (di cui si celebra anche la festa in onore); sull'altare maggiore è raffigurato S. Francesco che riceve le stimmate (pala risalente XVII secolo), infine sull'altare di destra è raffigurato un bellissimo dipinto in cui Gesù consegna le chiavi a S. Pietro. Il S. Patrono si celebra il 4 ottobre. Fonte: Comune di Castello dell'Acqua

Chiesa di San Carlo

A seguito di un voto della popolazione afflitta da un morbo che la stava decimando, la chiesa fu eretta nel 1623 a Fontaniva. Ad una prima visita appare parva, testudinata, ex caemento pavimentata, perhumida; unica capella septa cancellis ferreis, parva sacristia, semiconfessionarium; supra tectum campanile  (piccola, coperta da volta, pavimentata in cemento, assai umida; ha un’unica cappella chiusa da cancelli in ferro, una piccola sacristia e un semiconfessionale; sul tetto [sic] il campanile [lm realtà il campanile si eleva dalla base della chiesa]). Visitata dal Mugiasca nel corso del ‘700, la chiesa mostrava “tre altari, il Maggiore il primo dedicato a San Carlo, il secondo al glorioso Patriarca S. Ignazio e il terzo a Santa Croce”. Era dotata di un discreto corredo di suppellettili, paramenti, biancheria. Successivamente fu ampliata nel 1867; divenne, con decreto 17 novembre 1886 del vescovo Pietro Carsana, chiesa parrocchiale di Arigna, in sostituzione della più antica chiesa di San Matteo. Fu consacrata nel 1893, anno in cui fu anche decorata da mano ad oggi ignota. Varcato il portale che si apre nella sobria facciata scandita da lesene, ci accoglie l’aula unica. Sull’altare maggiore si eleva un’ancona lignea scolpita, dipinta e dorata. Due sono le tele di interesse custodite nell’edificio; la prima attribuita a Cesare Ligari raffigurante un angelo che regge la croce con Santi; la seconda attribuita a Giovanni Battista Macolino raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina. Preziose suppellettili e paramenti costituiscono ancor oggi il corredo della chiesa. Sul piazzale antistante la chiesa si affaccia anche un piccolo oratorio sul quale leggiamo D.O.M. ac S. JOANNI BAPTISTAE A D 1699. Fonte: Parrocchia di Ponte in Valtellina

Chiesa di San Lorenzo

La piccola chiesa della frazione è intitolata ai Santi Lorenzo e Stefano. Risulta, dai documenti d’archivio, che era stata benedetta già nel 1680. Troviamo una citazione nel ‘700: Oratorium S. Laurentii de Briottis sub Paraetia Satii in montibus […] est in vico dicto de Briotti Porta ipsius occidentem aspicit, est structurae non inelegantis sub fornice dealbato, Habet altare in omnibus ad praescripta et decenter ornatum cum reliquia Sancti Laurentii. (L’oratorio di San Lorenzo a Briotti, sotto la parrocchia di Sazzo, sui monti […] è in un villaggio detto Briotti. La porta del medesimo guarda a occidente, è di struttura elegante – non inelegante – sotto una volta imbiancata. Ha l’altare secondo le prescrizioni in ogni suo aspetto decentemente ornato con la reliquia di San Lorenzo).  Godeva di entrate in denaro, grano, fieno e formaggio. Suppellettili e paramenti non erano ricchissimi, né per quantità, né per qualità: le suppellettili in ottone o in legno,  quattro pianete e la necessaria biancheria. La semplice facciata a capanna mostra le effigi dei due santi titolari che affiancano la Vergine posta al centro. Apprezzabile elemento decorativo è l’architrave spezzato che si completa in due piccole volute. Il portale reca la data 1732. Fonte: Parrocchia di Ponte in Valtellina

Chiesa dei SS. Giacomo e Andrea

L'edificio sorge al centro del paese, su una piazza chiusa un tempo da quattro porte, delle quali oggi ne rimane solo una rivolta verso sud. Il sagrato era originariamente un'area sacra destinata a cimitero, più volte modificata nel passare dei secoli. La chiesa oggi presenta una facciata a capanna e gli spioventi del tetto sottolineati da una cornice in stucco e chiusi da un'altra cornice orizzontale che suggerisce l'idea di un timpano. La facciata è scandita da lesene in pietra che si ripetono ad intervalli regolari anche lungo le pareti esterne, dalle quali sono ricavati dei finestroni a lunetta posti in corrispondenza delle cappelle interne. Il portale d'ingresso è in pietra e sormontato da un timpano in stucco. L'interno della chiesa, di gusto barocco, è ricco di affreschi, quadri e stucchi distribuiti nelle cappelle laterali e lungo la navata centrale con volta a botte. Di grande interesse è anche il ciborio ligneo posto sull'alare maggiore, affiancato sulla sinistra da un tabernacolo e da un reliquiario di ottima fattura. Dietro l'altare troviamo un coro interamente intarsiato, ornato da statue e sormontato da tele. Sempre in legno si segnalano il pulpito, l'organo e un ottimo leggio. Sull'edificio, dal punto di vista architettonico, l'unica vera frattura rilevata è quella tra la prima campata risalente al 1800 e il resto della chiesa, più ricco di decorazioni.  Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Chiesa di San Giuseppe

La chiesa di San Giuseppe  è collocata su di un terrazzo posto sul lato sinistro della strada che porta all'abitato di San Giacomo, al centro di Castello dell'Acqua. Una lunga scalinata porta davanti al bellissimo portale in pietra bianca riccamente decorato, sovrastato da un timpano spezzato. La porta a due battenti è anch'essa decorata in rilievo a motivi floreali e girali. Nella parte alta spicca una testa di angelo. La struttura dell'edificio sacro è decisamente imponente e sovrastata dal volume dello snello campanile, collocato sul lato destro. La facciata è abbellita dal campanile e dalla presenza di tre finestre collocate sotto il cornicione che sorregge il timpano.  Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Fede e antichi mestieri

Un percorso sulle tracce della fede nelle comunità rurali, dove il culto si intreccia con i mestieri antichi: qui sono ancora visitabili mulini, pile, fucine e laboratori di tessitura dove ancora si producono i tradizionali pezzotti.