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Chiesa di San Lorenzo

La piccola chiesa della frazione è intitolata ai Santi Lorenzo e Stefano. Risulta, dai documenti d’archivio, che era stata benedetta già nel 1680. Troviamo una citazione nel ‘700: Oratorium S. Laurentii de Briottis sub Paraetia Satii in montibus […] est in vico dicto de Briotti Porta ipsius occidentem aspicit, est structurae non inelegantis sub fornice dealbato, Habet altare in omnibus ad praescripta et decenter ornatum cum reliquia Sancti Laurentii. (L’oratorio di San Lorenzo a Briotti, sotto la parrocchia di Sazzo, sui monti […] è in un villaggio detto Briotti. La porta del medesimo guarda a occidente, è di struttura elegante – non inelegante – sotto una volta imbiancata. Ha l’altare secondo le prescrizioni in ogni suo aspetto decentemente ornato con la reliquia di San Lorenzo).  Godeva di entrate in denaro, grano, fieno e formaggio. Suppellettili e paramenti non erano ricchissimi, né per quantità, né per qualità: le suppellettili in ottone o in legno,  quattro pianete e la necessaria biancheria. La semplice facciata a capanna mostra le effigi dei due santi titolari che affiancano la Vergine posta al centro. Apprezzabile elemento decorativo è l’architrave spezzato che si completa in due piccole volute. Il portale reca la data 1732. Fonte: Parrocchia di Ponte in Valtellina

Chiesa dei SS. Giacomo e Andrea

L'edificio sorge al centro del paese, su una piazza chiusa un tempo da quattro porte, delle quali oggi ne rimane solo una rivolta verso sud. Il sagrato era originariamente un'area sacra destinata a cimitero, più volte modificata nel passare dei secoli. La chiesa oggi presenta una facciata a capanna e gli spioventi del tetto sottolineati da una cornice in stucco e chiusi da un'altra cornice orizzontale che suggerisce l'idea di un timpano. La facciata è scandita da lesene in pietra che si ripetono ad intervalli regolari anche lungo le pareti esterne, dalle quali sono ricavati dei finestroni a lunetta posti in corrispondenza delle cappelle interne. Il portale d'ingresso è in pietra e sormontato da un timpano in stucco. L'interno della chiesa, di gusto barocco, è ricco di affreschi, quadri e stucchi distribuiti nelle cappelle laterali e lungo la navata centrale con volta a botte. Di grande interesse è anche il ciborio ligneo posto sull'alare maggiore, affiancato sulla sinistra da un tabernacolo e da un reliquiario di ottima fattura. Dietro l'altare troviamo un coro interamente intarsiato, ornato da statue e sormontato da tele. Sempre in legno si segnalano il pulpito, l'organo e un ottimo leggio. Sull'edificio, dal punto di vista architettonico, l'unica vera frattura rilevata è quella tra la prima campata risalente al 1800 e il resto della chiesa, più ricco di decorazioni.  Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Chiesa di San Giuseppe

La chiesa di San Giuseppe  è collocata su di un terrazzo posto sul lato sinistro della strada che porta all'abitato di San Giacomo, al centro di Castello dell'Acqua. Una lunga scalinata porta davanti al bellissimo portale in pietra bianca riccamente decorato, sovrastato da un timpano spezzato. La porta a due battenti è anch'essa decorata in rilievo a motivi floreali e girali. Nella parte alta spicca una testa di angelo. La struttura dell'edificio sacro è decisamente imponente e sovrastata dal volume dello snello campanile, collocato sul lato destro. La facciata è abbellita dal campanile e dalla presenza di tre finestre collocate sotto il cornicione che sorregge il timpano.  Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Fede e antichi mestieri

Un percorso sulle tracce della fede nelle comunità rurali, dove il culto si intreccia con i mestieri antichi: qui sono ancora visitabili mulini, pile, fucine e laboratori di tessitura dove ancora si producono i tradizionali pezzotti. 

Chiesa di San Fedele

Una chiesa immersa tra i vigneti che regala ai visitatori una splendida vista sul fondovalle.

Chiesa di San Maurizio

Non si conosce la data precisa di edificazione della primitiva chiesa di S. Maurizio che si erge nel centro di Ponte in Valtellina, iscrizioni scolpite nel marmo delle lesene laterali all'ingresso attestano interventi di ampliamento effettuati nel 1347. Nel 1460 venne completata la facciata a cura di Jacopo Corti di Valsolda, cui si deve anche il bel portale marmoreo in stile gotico-veneziano che reca nella lunetta un affresco di Bernardino Luini raffigurante la Madonna con Bambino e S. Maurizio. Anche la parte meridionale della chiesa offre spunti interessanti: un grande S. Cristoforo affrescato (XV-XVI sec.), una meridiana solare e un portalino con gli stemmi scolpiti dei Quadrio e della Comunità di Ponte. A destra dell'abside si erge il bel campanile in stile romanico-lombardo (XIV sec.); nel suo spigolo sud est si notano due pietre che recano curiose incisioni di epoca medievale. L'interno, a tre navate, racchiude pregevoli affreschi; sopra l'altar maggiore vi è un elegante ciborio in bronzo cesellato, opera dei fratelli Guicciardi di Ponte (1578). Il primo altare di destra, chiuso da ricca cancellata in ferro battuto, conserva una bella ancona in legno intagliato e scolpito, dorato e dipinto (ultimo Quattrocento), opera attribuita all'artista Giacomo Del Maino. Photo - Claudio Franchetti

Santuario Santa casa di Loreto

Il Santuario si raggiunge percorrendo la strada Panoramica dei Castelli che attraversa il versante retico con i suoi terrazzamenti vignati e offre una magnifica vista sulla Valle.

Collegiata dei santi Gervasio e Protasio

Una delle chiese più antiche della Valtellina, rimaneggiata e ampliata più volte e completamente ricostruita nel XVIII secolo

Santuario della Madonna della Sassella

Suggestiva chiesetta alle porte di Sondrio attorniata dai caratteristici vigneti terrazzati.

Chiesa di San Martino

Eretta su un edificio preesistente dedicato allo stesso Santo, sorge in posizione dominante nel cuore del paese.

Chiesa di Sant'Antonio Abate

Intorno al 1685-98 fu eretta la chiesa di Sant’Antonio (in seguito intitolata ai Santi Martino e Antonio), che sostituì l’antica parrocchia di San Martino. L’edificio fu consacrato nel 1780 e completato nel 1784. Il campanile fu eretto, invece, nel 1774, ed è stato recentemente restaurato.La chiesa presenta una facciata a capanna divisa da due cornici, una nicchia vuota nel frontone e due nell’ordine superiore, in quello inferiore due riquadri ai lati del portale sormontato da una cornice elaborata con un tondo a rilievo con la figura di s. Antonio.Nel 1775 il pittore luganese Giuseppe Antonio Torricelli (1710 – 1808), con il quadraturista ticinese Francesco Massalli (notizie 1761-1765), affrescò due Storie di S. Antonio nelle due pareti opposte del presbiterio della parrocchiale. Fonte: www.santantonioabate.afom.it

Chiesa di Sant'Abbondio

La chiesa parrocchiale di Polaggia ha facciata scandita da colonne, conclusa da un frontone triangolare sporgente; al centro l’affresco circolare al posto dell’originario rosone; nelle nicchie le statue di sant’Abbondio e san Gaetano. Testimonianza del precedente edificio è il portalino laterale datato 1607.La pala d’altare, realizzata da Cesare Ligari nel 1749, descrive la Vergine con Cristo deposto tra i santi Abbondio e Gregorio. Una fontanella in pietra rallegra il sagrato e ci orienta al portico che introduce al vicolo della Marchionna, dove ferveva un tempo un laboratorio di falegname. L’edificio annerito e abbandonato conserva sulla facciata un mirabile affresco datato 1718. Si ravvisa la Vergine Immacolata in veste bianca e abito azzurro con il piede nudo sopra il serpente e la falce di luna; è affiancata da san Giovanni Battista e da un santo pellegrino. Scendendo lungo un viottolo acciottolato si fiancheggia una nobile dimora che offre un bel portale d’ingresso in pietra con motivi incisi sui capitelli e sui piedritti e un grazioso balconcino ringhierato a riccioli. Una scalinata a pianerottolo si collega in fondo con un’edicola settecentesca che ripropone la figura dell’Immacolata in vaporoso manto blu sul vestito candido, i capelli lunghi sciolti lungo le spalle; si nascondono tra le nuvole piccoli angeli con gigli e rose. Fonte: Itinerari tra storia e arte, Comunità Valtellina di Sondrio